Dolore Sessuale: mica è solo nella fantasia

Dolore Sessuale: mica è solo nella fantasia

Parliamo di disturbi sessuali femminili. Lo sapevi che circa il 10% di questi sono legati al dolore durante i rapporti? E no, non parliamo solo di "mal di testa" da scusa, ma di un problema vero, fisico, che rovina la vita sotto le lenzuola.

Dietro ci sono tanti colpevoli: ormoni ballerini, stress, età, disturbi psichici, malattie croniche (ciao obesità, amenorrea, menopausa) e persino il sonno mancato. Insomma, tutto il pacchetto che ti fa desiderare una tisana invece di una notte di passione.

Non solo vulva: è tutto il sistema a dire "aiuto!"

Spesso il dolore coinvolge anche i muscoli pelvici, in particolare il famigerato "elevatore dell’ano", che entra in modalità Hulk e si contrae troppo. Il tutto condito da infiammazione e alterazioni del microbiota (sì, quei batteri buoni che ci tengono in equilibrio e che nel dubbio se ne vanno in ferie).

Ciliegina sulla torta? Cistiti da rapporti, stipsi, fastidi urinari. Non è proprio una passeggiata.

Quando gli ormoni non ballano il lento

Il dolore vulvare è spesso accompagnato da una carenza di estrogeni o androgeni. Risultato? I nostri ormoni "di buon umore" come la dopamina impazziscono e scatenano un’infiammazione sistemica. E allora addio eccitazione, orgasmo e desiderio: c’è solo frustrazione, secchezza e fastidio. E la coppia? Inizia a scricchiolare.

Anche lui può peggiorare la situazione

E se il partner ha problemi come eiaculazione precoce, disfunzione erettile o scarso desiderio, il cerchio si chiude. La visita dall’andrologo (sì, anche lui ogni tanto deve fare un check-up) può diventare parte della soluzione.

Capire quando e come fa male

Il dolore può essere primario (fin da giovani) o secondario (arrivato dopo). Può avere cause biologiche, psicologiche o entrambe. Quindi niente panico, ma è fondamentale analizzarlo bene: quanto fa male? Quando? Come?

I muscoli (pelvici) parlano. E urlano

Il pavimento pelvico è spesso il protagonista silenzioso della faccenda. Quando è troppo contratto, fa male. Ma il dolore è un campanello d’allarme: ci dice che c’è qualcosa che non va e che va ascoltato, non ignorato (né minimizzato).

Dolore + infiammazione = combo esplosiva

Se ignorato, il dolore può diventare cronico e infiammare tutto il sistema. Passa da dolore "nocicettivo" (localizzato) a "neuropatico" (sparato direttamente nel sistema nervoso). I nervi rimangono allertati, il cervello si stressa, e il dolore diventa una presenza costante, tipo suocera invadente.

Stress e dolore: un matrimonio tossico

Il dolore cronico genera stress, e lo stress genera più dolore. Il cortisolo e l’adrenalina (gli ormoni dello stress) restano alle stelle e alimentano l’infiammazione. Risultato? Alterazioni del sonno, disfunzioni immunitarie e una flora batterica impazzita in vescica, vagina e retto.

E come se non bastasse…

Arrivano candidosi, vaginiti, cistiti, dolore profondo e superficiale, stipsi. Il tutto alimentato dalla neuro-infiammazione e da un sistema immunitario messo KO.

Attenzione anche ad altre patologie

Quando si parla di vulvodinia, bisogna sempre verificare la presenza di condizioni correlate come endometriosi, PID, ipertono pelvico e CPT. La diagnosi giusta è il primo passo per iniziare a uscirne.

 

E allora, che si fa?

Serve una strategia. Una vera, costruita su misura, che tenga conto di:

  • Valutazione medica e ginecologica accurata
  • Supporto psicologico
  • Terapia per rilassare il pavimento pelvico
  • Trattamento del dolore (farmacologico e non)
  • E soprattutto: ascolto.

 

In conclusione:

La vulvodinia e il dolore sessuale sono problemi reali, molto diffusi e spesso trascurati. Il pavimento pelvico iperattivo è un pezzo chiave del puzzle. Riconoscerlo può significare smettere di convivere con il dolore e riprendersi la propria intimità, piacere compreso.

Ringraziamento alla D.ssa Alessandra Graziottin sessuologa presso il San Raffaele di Milano