L'ombelico di Venere

I tortellini sono irresistibili. Non sono soltanto buoni ma anche belli...

La leggenda vuole che la loro forma sia stata inventata da un oste di Castel Franco in Emilia che avrebbe addirittura copiato l’ombelico di Venere.

Lo dice un poeta, Giuseppe Ceri, in una versione della “Secchia rapita” del Tassoni. Dove si racconta del giorno in cui in una locanda si fermano Marte, Venere e Boccaccio. L’oste passa davanti alla porta della camera di Venere, vede la donna nuda e bellissima e la cosa che più lo colpisce è l’ombelico della dea. Così corre in cucina per riprodurlo in modo da non dimenticarlo mai... ma non essendo uno scultore ma un oste non lo scolpisce nel marmo ma nella pasta...
ed ecco i tortellini, minuscoli, perfetti ombelichi, disceto me esplicito richiamo sessuale oltre che gastronomico.

Ci sono però altre versioni: Venere diventa una bellissima marchesina di passaggio all’osteria che l’oste spia dal buco della serratura. La sostanza non cambia: sensualità... Provate infatti ad avvicinare il volto ad un piatto di tortellini appena chiusi, l’odore morbido e forte della pasta cruda è quello fresco della pelle appena uscita da un bagno...