Diversità e bellezza

Care amiche e cari amici di Babeland, oggi vorremmo portare alla vostra attenzione un articolo pubblicato su Vogue Magazine lo sorso 3 Novembre 2020. Si tratta di una bellissima riflessione rispetto ai temi della diversità e della bellezza e, in un momento come quello attuale in cui tante delle cose che conoscevamo mutano ed assumono vesti diverse con grande rapidità, abbiamo pensato che parlare proprio di diversità potesse essere di ispirazione per qualcuno di voi.

Sostenibilità, inclusività diversità: sono questi i vettori verso cui si stanno sempre più orientando i principali settori produttivi, dal campo delle energie rinnovabili, a quello dell’edilizia eco-sostenibile, all’ambito della scuola e del lavoro, fino ad arrivare al mondo della moda e del make-up.

Anche il settore del beauty ha infatti iniziato a muovere i primi passi su questo virtuoso percorso, che si propone come ambizioso obiettivo quello di portare alla luce una nuova concezione di bellezza, finalmente scardinata dagli opprimenti vincoli del conformismo e della cosiddetta (se mai esiste) “normalità”.

Le immagini della ragazza inglese con sindrome di Down (Gucci sceglie Ellie Goldstein, la modella con sindrome di Down dal Corriere.it) che è diventata beauty star sfilando per la prestigiosa Maison Gucci hanno ormai fatto il giro del mondo, mostrando come la diversità non possa e non debba costituire un limite alla realizzazione dei propri obiettivi personali e dimostrandoci che anche il mondo della Haute Couture, da sempre popolato di figure esteticamente tendenti ad un’anonima perfezione, è pronto ad accogliere questo cambiamento e a valorizzare, attraverso le campagne pubblicitarie, l’unicità dei propri testimonial.

Per Ellie Goldstein (18 anni) non si tratta della prima collaborazione, la ragazza ha infatti già prestato il proprio volto per grandi brand come Nike e Vodafone, tuttavia l’essere stata scelta dallo stilista Alessandro Michele per rappresentare il nuovo mascara “L’obscur”, la ha riempita di orgoglio, facendole sentire di stare concorrendo a qualcosa di più che la semplice sponsorizzazione di un prodotto beauty e cioè di stare raccontando la propria storia di libertà e di autenticità.

Ma il caso di Ellie Goldstein non rappresenta un atollo isolato in mezzo ad uno sconfinato oceano: numerose altre sono le dimostrazioni che “le cose stanno finalmente cambiando”, a dimostrazione di una concezione di bellezza sempre più fluida, sempre più inclusiva e sempre più spoglia di retaggi obsoleti.

Madia Garganese (25 anni) porta avanti ogni giorno la sua battaglia per il diritto all’affermazione della propria bellezza e del proprio corpo. Affermata modella curvy, (profilo Instagram: @ioresistoanchesenonmivuoi) Madia è una vera e propria ambasciatrice del “Body positive”, cioè di quella filosofia che sostiene ed incoraggia lo stare bene con sé stessi e con il proprio corpo. Un tempo vittima della vergogna che provava a causa delle proprie forme abbondanti, Madia ha imparato ad oggi ad amarsi per ciò che è e porta avanti con successo la sua carriera da modella, avendo sconfitto la paura di mostrarsi al pubblico e di svelare la propria nudità. Non sono state poche le critiche che gli haters le hanno rivolto, in primis quella di promuovere l’obesità e di sponsorizzare i disturbi dell’alimentazione, ma Madia ha saputo andare oltre, trovando il coraggio di non desistere nel realizzare il proprio sogno di posare di fronte all’obiettivo ed i suoi sforzi sono stati ripagati, tanto che addirittura la band italiana metal “Lacuna Coil” ha richiesto la sua collaborazione per comparire in uno dei loro più famosi video-clip.

Ma gli esempi virtuosi proseguono e non si limitano al semplice elenco dei singoli casi in cui qualcuno, sfidando i modelli tradizionali, è riuscito ad affermarsi nel mondo della moda: sempre più numerose sono le agenzie che orientano la propria vision al desiderio di rappresentare modelli e modelle con disabilità, nella profonda convinzione che il fascino possa esprimersi ben oltre i canoni standard dettati dal mondo del fashion.

Prima tra tutte l’agenzia italiana Fashion Team che, ben lungi dal ritenere che sulle passerelle trovino spazio tutte le varietà e le sfumature che la bellezza esprime nella realtà, ha deciso di dedicare ai propri clienti un’apposita sezione “fashion able” in cui propone un portfolio che rende onore all’inclusività. Troviamo Maddalena, che soffre di atrofia muscolare spinale; Arturo, che posa su una gamba sola dopo che l’altra gli è stata amputata; Chiara, paraplegica, e tanti altri professionisti che non hanno fatto della propria disabilità un limite al realizzarsi nel settore di loro interesse.

Noi di Babeland crediamo fortemente che questa nuova tendenza debba essere incoraggiata e sostenuta con ogni mezzo ed attraverso quanti più strumenti e canali possibili e perciò invitiamo ciascuno di voi a riflettere su questo importante tema e ad approfondire l’argomento, anche attraverso i link che vi abbiamo messo a disposizione.

Bellezza, percezione del proprio fascino, amore per il sé e per il corpo sono tutti raggi della stessa ruota che muove la sfera della sessualità e della libido, perciò dedicheremo uno dei nostri prossimi articoli proprio alla diversità ed all’inclusività nella sessualità, un tema che è ancora poco trattato e divulgato.

Sperando di aver catturato il vostro interesse e la vostra sensibilità, vi auguriamo un caro e sereno Natale 2020 che, nella sua unica diversità rispetto ai precedenti, possa regalare ad ognuno di noi creatività, intuizione ed ispirazione.

Il team di Babeland.